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Smielatore radiale elettrico Ø640 per 18 mezzi melari, con motore ECO 200 W e produzione europea, ideale per apicoltori con 30–100 arnie che vogliono più favi/ora rispetto a un tangenziale, con meno manipolazione dei telaini e un flusso di lavoro più efficiente.
Arriva la grande fioritura di rosmarino, alzi il coprifavo e vedi i mezzi melari opercolati da un lato all’altro. Lì dentro ci sono facilmente 100–150 kg di miele che ti aspettano. Se lavori ancora con uno smielatore tangenziale da 4–6 favi (o manuale), conosci già la scena: disopercolare, caricare, aspettare, girare i favi, far ripartire, aspettare di nuovo. Superate le 20–30 arnie in produzione, il collo di bottiglia non è più in apiario, ma in sala smielatura.
Questo smielatore radiale elettrico Ø640 per 18 mezzi melari è pensato esattamente per quel momento. Non è una macchina per iniziare, è un’attrezzatura per fare un salto di qualità nel ritmo di lavoro e continuare ad aumentare il numero di famiglie senza passare giorni interi davanti alla macchina.
Radiale vs tangenziale: la vera differenza è nei favi all’ora
Nel tangenziale, i favi lavorano paralleli all’asse: la forza centrifuga svuota prima una faccia, poi bisogna fermare, girare ogni favo di 180° e ripetere il ciclo. Nel radiale cambia tutto: i 18 favi da mezza alzata (circa 48×16 cm) sono disposti come i raggi di una ruota. Il miele esce contemporaneamente da entrambe le facce. Carichi il cestello, chiudi il coperchio di sicurezza, imposti la velocità e nel frattempo puoi disopercolare il lotto successivo.
Attenzione: uno smielatore radiale non ha sempre un ciclo più corto di uno tangenziale. Il programma può durare lo stesso tempo, o anche un po’ di più se lavori in modo molto dolce per non rompere i favi. Il vantaggio reale è che in ogni ciclo passano molti più favi senza doverli girare. In pratica, in 8–10 minuti si svuotano 18 favi; per lo stesso volume, con un tangenziale da 6 favi servono tre cariche e tutto il tempo perso a girarli. Quando estrai 200–300 kg in una giornata, la differenza non sono minuti, ma ore.
Confronto con un tangenziale reversibile
Per essere veramente comodo, il tangenziale deve essere reversibile, con un’elettronica che inverte automaticamente il senso di rotazione e svuota entrambe le facce senza toccare i favi. È molto pratico, ma fa salire decisamente il costo della macchina. A parità di fascia qualitativa, uno smielatore radiale da 18 mezzi melari come questo spesso costa uguale o meno di un buon tangenziale reversibile, offrendo comunque più favi per ciclo e meno manipolazioni.
Vantaggi evidenti, ma con qualche limite da considerare
• Ingombro: con il tamburo da 640 mm e le gambe serve una sala di smielatura con un minimo di spazio libero. È una macchina pensata per il lavoro in postazione fissa, non per salire e scendere tutti i giorni da un furgone piccolo.
• Pulizia più accurata: il cestello radiale a 18 favi ha più angoli rispetto a un tamburo tangenziale semplice. La pulizia di fine stagione richiede un po’ più di tempo.
• Investimento superiore rispetto a un tangenziale piccolo: rispetto a un tangenziale elettrico base da 4–6 favi, l’investimento è maggiore e sotto le 20 famiglie è difficile ammortizzarlo.
• Formato specifico: ottimizzato per favi da mezza alzata intorno ai 16 cm di altezza (Dadant, Langstroth o misure simili). Se lavori quasi solo con favi di nido o arnie orizzontali, può convenire un altro modello.
Mieli molto densi: dove il tangenziale resta imbattibile
Con mieli liquidi o di viscosità media (rosmarino, agrumi, millefiori primaverile, girasole ben maturo), il radiale lavora benissimo con programmi standard: svuota in fretta, rispetta la cera e mantiene un flusso di lavoro continuo.
Quando entri nei mieli molto densi o già parzialmente cristallizzati, quelli che normalmente scaldi e lavori con picotosa o strumenti simili, bisogna essere sinceri: il radiale non è la scelta ideale se il miele arriva in sala freddo e già molto duro. In questi casi, un buon tangenziale – soprattutto reversibile – permette di “insistere” di più su ogni faccia e recuperare miele che il radiale tende a lasciare nelle celle. Se la tua produzione principale è colza dura, erica molto compatta o mieli già cristallizzati, spesso il tangenziale rimane la soluzione migliore.
Da quando inizia a convenire?
Questo smielatore dà il meglio con circa 30–100 famiglie in produzione e raccolti annuali nell’ordine di 500–1000 kg di miele. Il guadagno è in ore di lavoro risparmiate e in fatica fisica ridotta.
Motore ECO 200 W: potenza sufficiente senza esagerare
La macchina monta un motore elettrico ECO da 200 W, 230 V. Con il tamburo da 640 mm l’estrazione è efficiente a giri medi, con una partenza progressiva che protegge i favi. Il consumo elettrico rimane contenuto e in smielatura mobile puoi lavorare con un gruppo elettrogeno di piccola taglia.
Consiglio per mieli densi ma ancora liquidi
Con mieli spessi ma non cristallizzati (erica, eucalipto, alcuni mieli di melata) funziona molto bene questo schema: 2–3 minuti a bassa velocità per far uscire la parte più fluida vicino agli opercoli e alleggerire il favo, poi salita graduale alla velocità massima per l’asciugatura finale. Così riduci rotture di cera e squilibri del cestello. Se il miele è già quasi solido, meglio preriscaldarlo oppure utilizzare uno smielatore tangenziale adeguato.
Costruzione europea pensata per anni di lavoro
Il tamburo è in acciaio inossidabile alimentare AISI 304 (0H18N9), resistente all’acidità del miele e alle lavaggi con acqua calda o idropulitrice. Il fondo conico convoglia il miele verso il rubinetto a ghigliottina in plastica alimentare 6/4", senza dover inclinare lo smielatore e senza lasciare chili di miele negli angoli. Il coperchio in metacrilato trasparente da 4 mm permette di seguire il ciclo e il sistema di sicurezza impedisce l’avvio con il coperchio aperto.
L’insieme è prodotto in Europa, in officine specializzate in attrezzatura apistica, conforme alle norme CE. Si vede nella qualità delle saldature, nell’equilibratura del cestello, nella stabilità durante il lavoro e nella disponibilità di ricambi negli anni.
Le gambe in metallo verniciato a polvere offrono un’altezza di lavoro di circa 113 cm, comoda per caricare e scaricare i favi e sufficiente per mettere sotto secchi o fusti da 25–30 kg.
Dati tecnici principali
• Tipo: smielatore radiale elettrico per mezzi melari
• Capacità: 18 favi da mezza alzata (circa 48×16 cm)
• Diametro tamburo: 640 mm
• Altezza totale: circa 113 cm
• Motore: ECO 200 W, 230 V
• Uscita miele: rubinetto a ghigliottina in plastica alimentare 6/4"
• Tamburo: acciaio inox alimentare AISI 304 (0H18N9)
• Gambe: metallo verniciato, gioco sufficiente per fusti
• Coperchio: metacrilato trasparente con sicurezza
• Produzione: europea, conforme CE
• Garanzia del produttore: 24 mesi
È lo smielatore giusto per te?
Consigliato se:
• gestisci circa 30–100 famiglie in produzione
• raccogli 500–1500 kg di miele a stagione
• disponi di una sala smielatura fissa o almeno di circa 2×2 m liberi
• la maggior parte dei tuoi mieli arriva in sala in stato liquido o solo moderatamente denso
Forse non è la scelta migliore se:
• hai meno di 20 arnie e piccole produzioni
• lavori quasi soltanto con favi di nido o arnie orizzontali
• i tuoi mieli principali sono molto densi, cristallizzati, che tratti con riscaldamento forte e picotosa
• in questo momento la priorità è investire in più arnie piuttosto che in macchinari
Se rientri in questo profilo, lo smielatore radiale di solito si ripaga in una o due stagioni, non perché produca più miele, ma perché ti permette di smielare i mezzi melari molto più velocemente, con meno fatica e con un flusso di lavoro decisamente più fluido. E rispetto a un tangenziale reversibile di pari livello, ti offre più favi per ciclo con un investimento spesso più contenuto.
Scheda tecnica